I Grifoni battono di misura il Legnago Salus ed ottengono la seconda vittoria consecutiva, ma quel che più conta è che, non solo riescono ad ipotecare la salvezza, ma si portano a due soli punti dalla zona play off. La gara, come da copione, si è rivelata tutt'altro che facile, ma Mister Cangelosi, che alla vigilia aveva parlato di dare continuità contro un avversario molto più difficile da affrontare di quanto non dica la propria classifica (vittoria a a Gubbio, pareggio a Sassari, pareggio in casa contro l'Entella nelle ultime cinque gare) ha elaborato, ancora una volta, una lettura ottimale della contesa. I numeri parlano chiaro, il tecnico palermitano, da quando è arrivato, ha incamerato tre vittorie, di cui due consecutive, su cinque gare, un pareggio fuori casa a Solbiate contro il Milan Futuro (unica stortura) e una sconfitta immeritata a Chiavari (gol irregolare, nato da un corner che non c'era), dando, ancora una volta, dimostrazione di sapere il fatto suo. Ieri un iniziale modulo ibrido, un 3-4-1-2, poi, nella ripresa, diventato 3-5-2, a testimonianza che nel calcio nulla si inventa e non esiste incaponirsi sulle proprie concezioni o fantasie senza guardare il materiale che si ha a disposizione. Perché se si mettono i giocatori giusti al posto giusto e si effettuano cambi razionali, anche talvolta coraggiosi, si mette chi va in campo in condizione di rendere al meglio e si trasmette sicurezza e serenità. Tornando a ieri, nel primo tempo la squadra, forte, evidentemente, di una maggior consapevolezza nelle proprie qualità, ha fatto intravedere ulteriori progressi sul piano del gioco, mostrandosi attenta dietro, ma anche abile a palleggiare e ad attaccare la porta con sovrapposizioni e verticalizzazioni. Non è un caso che il doppio vantaggio sia stato propiziato da due iniziative che, nella circostanza, sono state ben finalizzate da Cisco e, ancora una volta, da Matos, implacabile su rigore. Partita in ghiaccio? Nemmeno per sogno, perché, ad inizio ripresa, un'indecisione di Gemello in uscita ha cagionato la rete dell'1-2 dei Veneti e, a quel punto, la squadra, forse per retaggio di vecchie situazioni vissute fino a qualche tempo fa, è andata pericolosamente in bambola, rischiando di buttare via tutto. Ma è qui che è intervenuta, ancora una volta, la mano santa del tecnico che, a dispetto di chi sostenga che l'allenatore non possa incidere più di tanto nell'andamento di una squadra o di una gara, ha effettuato quelle sostituzioni necessarie per riportare equilibrio e sgomberare definitamente le velleità dell'avversario. In particolare, il ritorno di Lewis, da un lato ha fatto capire quanto un giocatore da solo possa fare reparto dare ed infondere nuovamente, tranquillità ai compagni, dall'altro fa aumentare il rimpianto. Avere avuto lui sin dall'inizio, accanto ad altri che sono, via via, mancati per lunghi tratti del campionato ed aver potuto beneficiare di un tecnico che sappia interpretare correttamente il proprio ruolo, sia dal punto di vista delle scelte, delle idee calcistiche, che della capacità di saper intervenire con i giusti correttivi, avrebbe, senz'altro, consentito di disputare un altro tipo di torneo.
Ma, dopo mesi di tribolazioni, ogni cosa serve per imparare e, ora che il campionato sta entrando nel vivo, il Perugia è atteso da un finale in cui tutto è ancora da scrivere. Certo, domenica si andrà a Terni, senza tifosi e in un clima che sarà sicuramente incandescente, ma il derby sarà solo il primo banco di prova di un gruppo che, in poco meno di un mese, a suon di risultati, sta ritrovando quell' autostima e fiducia nei propri mezzi. Al di là di come potrà concludersi il percorso di questa stagione, si potrà davvero cominciare a ricostruire un futuro migliore per la squadra, per la società e per i tifosi che, nonostante tutto, sono ancora lì, a prendere acqua come ieri, ma con passione immutata. E quei tanti ragazzi, probabilmente, alla loro prima volta al "Curi", sono un patrimonio su cui si dovrà lavorare molto.


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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