"Esprimo ringraziamento per l'accoglienza, questo mi mette subito in condizione debitoria, motivo in più per ripagare questa fiducia ancora prima di lavorare". Queste le prime parole del neo tecnico dei Grifoni in una sala stampa gremita. Ma a precederlo è il Direttore Sportivo Marco Giannitti che ringraziando, pubblicamente, Gianluca Comotto per i successi negli ultimi due anni, rende omaggio ai 117 anni di storia del Perugia calcio.
Poi parole e musica del trainer di San Severino Marche:"Chiedo giocatori funzionali alla mia metodologia di gioco, non voglio e non posso snaturarmi. Il Direttore ha capito perfettamente di cosa ho bisogno, non nomi da pancia piena, ma gente che si vuole affermare, perché nel calcio conta la fame dei giocatori e le idee dell' allenatore. Il mio è un sistema di gioco che si basa su sacrificio, pressing alto, intensità, verticalizzazioni e aggressività" Da qui il il termine "castorizzazione"....
Poi prosegue: "Per me non c'è differenza tra terza categoria e serie A, sono un autodidatta, mi sono fatto da solo, il campo è stato il mio procuratore e mi ha fatto ottenere gratificazioni.
Non mi sento appagato, ho la stessa passione di quando ho cominciato ad allenare, vengo con le giuste motivazioni, ho il veleno per poterlo fare. Mi piace guardare avanti e sono qui per intraprendere una stagione che mi dai e ci dia le giuste soddisfazioni.
I motivi che mi hanno fatto accettare la proposta?. Quando ero nelle Marche mi era comodo venire a vedere Perugia, Ternana ed Ascoli; cosa ereditare dalla squadra di Alvini? Il concetto base di quella che è stata la sua squadra è molto simile al mio, rapidità nel cercare profondità e attaccare lo spazio.
Cos'è che non sopporto? Il passaggio al portiere, sicuramente, mi fa incazzare. Voglio ricordare che la porta da attaccare è quella avversaria, poi bisogna vedere, ovviamente, le circostanze.
Io non ho retroscena da raccontare se non che la Società mi ha cercato non appena Alvini aveva manifestato l'intenzione di andare via. Ho sempre avuto stima verso il Perugia, col Direttore ci siamo affrontati quando io ero a Carpi e lui a Frosinone.
Quest' anno ci saranno piazze importanti e tasso tecnico elevato, ma non bisogna lasciarsi ingannare dai nomi, in B serve correre e giocatori che hanno fame, la ricetta è sempre quella che ho detto prima, corsa, pochi passaggi, agonismo e ritmo. Io metto tutti i giocatori sullo stesso piano, tutti hanno dato tanto, sia in seconda categoria, che in serie A, poi è chiaro che ci siano delle differenze. Le squadre che girano troppo palla non corrono, perché il campo è più lungo che corto, non è un caso che a Carpi facemmo notizia a livello europeo , ultimi sul possesso palla, primi sui tiri in porta. Il "Times" mi soprannominò "il becchino del Tiki Taka", ma finimmo anche su Al Jazeera. Ricordo che a Brescia ci dettero rigori e due espulsioni contro, ma, nonostante tutto, rimontammo da 1-3 a 3-3 e questo ci valse l'appellativo di "Immortali".
Cosa mi sento di dire alla tifoseria? Io voglio accattivarmi la gente con i fatti, far parlare il campo e in merito a quello che è stato il mio predecessore non voglio entrarci, perché sono cose che succedono nella vita e, poi, bisogna conoscerle bene. Io ho mille difetti, ma ho le idee chiare su cosa voglio e la Società lo sa.
Se ho avuto già con me alcuni giocatori del Perugia? Si, Di Noia, Melchiorri, Lisi, Matos e Fulignati...in genere faccio fatica a non trovare giocatori che non abbia già allenato, sono tanti anni che alleno in queste categorie, in genere 4-5 per squadra, ma non è assolutamente un problema".
Poi alcuni ringraziamenti..."Al Prof. Ferrari, oggi scomparso, decisivo per la mia crescita professionale"..e uno scambio di saluti a distanza con Giovanni Pagliari, nativo di Tolentino, ma anche con Serse Cosmi e Walter Novellino, alcune massime da tecnico navigato quale è :"Non posso nascondere le esperienze belle che ho fatto e non nego, nemmeno quelle che negative..."Nella vita bisogna essere convinti per essere convincenti"..e, infine, a chi gli chiede del futuro, una promessa, fatti i debiti scongiuri, per l'immediato:" Se rimarrò anche in caso di serie A?
Nella massima serie, innanzitutto, ci deve andare chi merita, non il bacino d’utenza (risposta alle parole di Lotito quando Mister Castori era a Carpi); di sicuro c'è solo la morte, pensiamo al presente. Ho entusiasmo e voglia di fare bene, qui bisogna infiammare la piazza".


Per Perugia2005News Alessio Torzuoli

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